Scopri il museo
Il Museo Etnografico degli Usi e Costumi della Gente di Romagna, inaugurato nel 1981, nasce dal paziente e appassionato lavoro di raccolta promosso ed attivato, dalla fine degli anni ’60, da un gruppo di volontari.
Nel 1973 tale gruppo si organizzò in un Comitato Etnografico, sotto la direzione di Giuseppe Sebesta (etnografo e museologo allora direttore del Museo degli Usi e Costumi della Gente trentina), con lo scopo di gettare le basi scientifiche per la costituzione di un museo.
Risale al 1971 il primo documento che cita il museo quale progetto e prospettiva ed al 1973 la delibera di Consiglio Comunale che istituisce il museo. Parallelamente alle ricerche sul campo ed al continuo lavoro di raccolta di materiali e reperti etnografici, nei primi anni ’70 si promuovono i progetti di recupero del macello comunale (costruito nel 1924) in quegli anni adibito a deposito municipale, al fine di destinarvi il costituendo museo.
…là dove i popoli prendono
coscienza della loro originalità,
possono giustamente studiare la loro
cultura da sé, cioè dall’interno.
C. Lévi-Strauss
…là dove i popoli prendono
coscienza della loro originalità,
possono giustamente studiare la loro
cultura da sé, cioè dall’interno.
C. Lévi-Strauss
Il MET
Il Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna vuole definirsi innanzitutto come momento vivo per la ricerca e la conoscenza della cultura di un popolo e ha come interesse principale quello di cogliere i vari aspetti che formano le tradizioni popolari (simbolismo, socialità, lavoro, ritualità arte) di quell’area denominata Romagna meridionale.
Le sue finalità sono quindi di raccogliere, ordinare e studiare i materiali che si riferiscono alla storia, all’economia, ai dialetti, al folklore, ai costumi ed usi in senso lato della gente romagnola; promuovere e pubblicare studi e ricerche a carattere demo – antropologico, legate in special modo all’esperienza materiale, cercando il dialogo con le scuole e la collaborazione degli istituti universitari; infine, promuovere la diffusione e la conoscenza degli usi, costumi e tecnologie attraverso iniziative congressuali, corsi e laboratori.
Il MET ha scelto l’indirizzo d’investimento di risorse ed energie, il dialogo con il proprio territorio, o forse più propriamente la ricerca di occasioni e linguaggi per un dialogo possibile con le socialità che quel territorio esprime.
Biblioteca “Paolo Toschi”
La Biblioteca “Paolo Toschi”, consultabile presso la Biblioteca “Antonio Baldini” di Santarcangelo di Romagna (Via Pascoli, 3) specializzata in demo-etno-antropologia, rappresenta la naturale estensione bibliografica del Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna, con il quale condivide la medesima sede.
Elemento centrale della Biblioteca del C.E.R.D. è il patrimonio librario comprendente oltre ai fondi, correnti e speciali, dizionari, enciclopedie e l’emeroteca.
Una biblioteca interamente dedicata al campo delle scienze umane trattato in tutti i suoi aspetti principali. Sono, infatti, presenti oltre 6.000 volumi scelti sull’antropologia, l’etnologia e la storia; sulla prosa e la narrativa riguardanti racconti, miti, leggende e fiabe; sulle ballate, i canti, i giochi, la musica e la poesia.
Inoltre opere sul teatro popolare e teatro di animazione con burattini, pupi e marionette così come le usanze della vita contadina e di quella quotidiana, le feste e le fiere.
L’archivio del Centro
L’archivio documentario del Centro si compone di diverse sezioni.
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